La Sirenetta

Andersen

La Sirenetta di Hans Christian Andersen è una storia che è stata scritta nell’ottocento, in precisione nel 1837.

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Questa fiaba, come tutte d’altronde, è di formazione. Ha una forte morale ed uno sfondo molto cristiano. La versione più famosa è quella rivisitata di Walt Disney del 1989, dove una dolce Sirenetta dai capelli rossi avrà una storia simile, ma di significato profondamente differente dall’originale.

In questi giorni si è alzato un polverone per quanto riguarda un adattamento della Sirenetta di Walt Disney che faranno prossimamente: la Sirenetta sarà rappresentata da una ragazza afroamericana (Halle Bailey) e questa scelta ha diviso il pubblico.

C’è chi è entusiasta , chi la trova la solita scelta “politically correct” e chi non accetta assolutamente che la Sirenetta non sia bianca, così come il suo danese papà.

Ma visto che in questo caso ci stiamo appellando alle fattezze della Sirenetta stessa vorrei puntualizzare alcune cose: nel racconto originale la sirena aveva capelli biondi e nella versione Disney invece, rossi.

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Qui di seguito voglio in ogni caso esporvi un mio dubbio: la bagarre è stata creata dal fatto che essendo stato Andersen svedese e bianco, noi ci figuriamo per forza la Sirenetta svedese e bianca?

Ammetto che è difficile figurarmi la Sirenetta scura e con i capelli neri (I’m still not over her daughter), visto che siamo stati abituati al cartone e alla descrizione del racconto stesso, ma ciò non toglie che io non possa accettarla.

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Melody, la figlia di Ariel nel seguito Disney

Credo che uno dei problemi poi a cui stiamo facendo troppo appello in questo periodo sia poi “l’appropriazione culturale”, spesso definita ed utilizzata in contesti errati. Pensate che sia questo un caso di appropriazione culturale errato?

 E’ vero che la Sirenetta si trova in un contesto nordico ma se volessimo dare alla storia la connotazione magica che possiede, lei in acqua potrebbe essere blu con i capelli verdi e non farebbe alcuna differenza. 

Nel momento in cui mette piede su terra però si dovrebbe adattare al contesto ed essere essa stessa bianca? Ne siamo proprio sicuri?

La Sirenetta ha sempre rappresentato l’outsider, colei che non riesce ad amalgamarsi, colei che non sente di avere un posto in cui possa sentirsi a casa.

Quanto può essere confacente una ragazza di colore allora ad interpretarla?  Secondo me tantissimo.

Non stiamo parlando di modificare l’etnia di Mulan, Pochaontas o Tiana, stiamo parlando di una sirena, la creatura magica/fantasy per eccellenza che torna ad essere donna, per amore.

Un amore che dovrebbe non avere confini, superare l’incapacità di parlare, superare la bellezza e raggiungere il cuore, quindi di cosa stiamo parlando? E’ da ben 182 anni che Andersen cerca di far capire che le persone siano più della loro bellezza, più della loro sessualità e quindi odiernamente, più del colore della loro pelle e noi ancora rimaniamo così scettici?

Mi potreste obiettare che le sirene fanno parte della cultura europea e quindi che essere rappresentati da una persona di colore modifichi l’essenza stessa delle sirene. E invece…

Vogliamo impratichirci un pochino sulla storia riguardante le sirene?

Una sirena è una creatura leggendaria acquatica, con l’aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella inferiore, che appare principalmente nel folclore europeo, ma che trova comunque figure affini in altre culture.

Da tener presente che la sirena del folclore e della letteratura fantasy si discosta totalmente dalle sirene divine della mitologia e della religione greca, iconograficamente rappresentate con l’aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di uccello in quella inferiore, a cui dobbiamo l’origine stessa del termine.

Ma oltre all’Europa dove le troviamo le sirene?

Indovinate un po’…in tutti i luoghi che posseggono il mare! Sconvolgente eh

  • In Cina le sirene si chiamano Jiaoren, hanno le fattezze di quelle occidentali, sono abili tessitrici e le loro lacrime si trasformano in perle.
  • In Messico, c’è un racconto che parla di una giovane ragazza disubbidiente trasformata in sirena. Si tratta di un racconto usato come strumento educativo, passato di madre in figlia.
  • Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folclore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena e Siyokoy. Dugonghi, tartarughe marine e piccoli cetacei come i delfini, accompagnano solitamente la Sirena filippina.
  • In Africa, nei Caraibi e in Brasile venerano Mami Wata che è una sirena, una Dea a dirla tutta con poteri magici.  Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima città situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la città, significa accettare di abbandonare la propria vita e venire trascinati per sempre negli abissi dell’oceano.

Forse avete ragione voi a dire che non dovrebbe essere nera, perché per esserlo dovrebbero rappresentare la Dea potente e spaventosa che viene ancora venerata oggi, invece che una dolce, innamorata, piccola Sirenetta.

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Curiosità: conoscevate le Selkie? Le definirei le cugine delle Sirene, sono creature mitologiche teriomorfe appartenenti alla mitologia irlandese, islandese, e scozzese. Secondo le leggende le Selkie vivono nel mare come foche, ma sono in grado di rimuovere il loro manto per assumere un aspetto umano quando vogliono tornare sulla terra.

Statua rappresentante una Selkie con il suo manto

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